IL "BACCINELLA", L' ALVISIANA... VENEZIA .....COME A CASA

UN GILIO ... DUE COLORI .... per molti sono l'ennesimo araldico ...
per me no sono CASA
DAL SITO del Pro venezia è possibile leggerne la storia .... un insieme di date ... qualche persona che per i ragazzi dell'epoca rappresentava solo un viso amico ma che oggi da adulto significa passione sacrificio dedizione per una solo causa PORTARE I BAMBINI LONTANO dai pericoli di una strada per fargli avvicinare al magnifico mondo del calcio.

l'Alvisiana nasce nel 1971 sforna qualche campione come da esempio Paolo Poggi o Tommaso Rocchi in campo e qualche altro fuori dal campo come Gianni D'Este e quel manipolo di 8 genitori (come vuole la leggenda) che mai si leggeranno nei libri ma che erano coloro che le carriole di terra le trasportavano al campo delle suore per permettere questo piccolo miracolo.... che è fondare una società di calcio grazie alla comunità che con un azionariato popolare sosteneva questa idea... per non parlare dei mister come GIANNI GIANI e il compianto GIANNI SCATIGIO ... ma solo per citarne due...
solo sfogliando le foto si può capire che le generazioni dal 71 in poi si sono susseguite una all'altra mescolando tutti i ceti presenti nella città e creando quel tessuto sociale necessario per una vita amichevole e collaborativa ... perchè il bello di questo sport è che fino ad una certa età il campo decide chi sei e non i soldi della tua famiglia o il tuo futuro posto di lavoro
anche oggi .... da quando arrivi nella Serenissima .... e ti addentri nel ghetto per poi ammirare fondamenta degli Ormesini ... che a dir il vero non è piu la mia fondamenta ma che per il mio cervello resta quel magnifico preambolo a quello che stava per succedere da li a un'oretta ....

poi superando il ponte si vedono i 40 Ladroni e la vecchia sede, quasi sembravano le Colonne D'ercole ..ultimo ostacolo .. il campo da calcio era sempre più vicino .... superato uno dei campi più arditi che avevamo per giocare a causa di quei maledetti tubi spezza caviglie ... si inalzava all'improvviso la muraglia di mattoni faccia a vista .... il cancello ...e all'improvviso lui ...lo stadium ... il sancta sanctorum.... IL BACINELLA ..... insuperabile ..... incuteva rispetto e paura anche per i big team .... misure strane.... terreno stile UTAH IN ESTATE .... rumore della laguna d'inverno con venti terribili ....odore da putrido nel periodo delle secche..... questo strano nome lo sentì la priva volta contro il DOLO all'epoca con la prima squadra in Interregionale .... noi poveri e "normali" giovanissimi loro GIGANTI ultra scegli .... dopo un largo 4 a 1 per loro nel loro IMMENSO e ultra figo stadio .... credevono in una passeggiata noi invece soli con il ns campo e il fantastico pubblico che solo il Bacinella aveva .... forse mi sbaglio ma credo che il ns mister espulso seguì la partita da una struttura in cemento alta 5 metri dal campo adiacente delle suore...
come finì? oggi la chiameremmo REMUNTADA ..... ALL'EPOCA erano tiri da centrocampo .... corner perfetti ... cuore .. polvere e sangue ... tutti cose che solo chi giocava nel BACINELLA poteva fare perchè lo dovevi amare capire e rispettare ... SENZA questo rispetto i corner finivano in laguna i tiri o nel condominio difronte o al Fatebenefratelli , le scivolate ore di pronto soccorso
questo spirito ti restava anche in trasferta perchè diventava stile di vita
e se lo rispettavi e lo capivi.... ti restava tutta la vita
anche oggi la mia strada verso il BACINELLA mi ha procurato le stesse sensazioni e considerazioni e nel vedere e parlare con i miei ex compagni presenti oggi mister dirigenti o accompagnatori che operano nel mondo del calcio giovanile ho capito che la magia continua anche su campi diversi da questo.... ma forse grazie a Lui si è diffusa in tutti noi

oggi ho avuto la fortuna di rivedermi anche se con un ruolo diverso in campo nel mio PEPITA con il suo gol mi sono tornate in mente tutte le mie avventure ... tutte le grandi vittorie e le poche dolorose sconfitte .... vissute su questo terreno.... l'orgoglio di indossare queste colori e il dolore nel doverli abbandonare ....per cercare di fare un salto di qualità in questo mondo calcistico ( in realtà fallendo ma è un altra storia)... oggi ho avuto la fortuna di sedermi e vivere la partita dalla panchina .... quella stessa panchina che uno dei miei maestri ha VISSUTO ED ONOROTA ... il grande GIANNI SCATIGIO ... LA VITA è STRANA .... ma avolte ti regala grande emozioni.