i miei miti e quelli del ragioniere
"Yoda: Provare no. Fai. O non fare. Non c'è provare."
perchè noi siamo quelli che sognamo quello che ci è stato insegnato e quello che non abbiamo coraggio di essere

ma perché abbiamo bisogno di miti ?
" Fatto esemplarmente idealizzato in corrispondenza di una carica di eccezionale e diffusa partecipazione fantastica o religiosa"
perché dobbiamo sempre pensare che seguendo un esempio noi possiamo arrivare ad emularlo?
io credo che semplicemente ci piace.
è innato nella ns natura da sempre .... e credo che anche per le future generazioni lo sarà .... forse i ns erano più geniuni .... ma lo dicevano anche i ns vecchi dei loro pensando ai nostri...
mi basta leggere le storie di quelli miei e del mio alterego .... il Rag Bari, per capire che poi alla fine è tutto relativo....
io amo quelli cattivi impossibili ...... ruvidi .... pieni di sicurezza almeno all' apparenza .... forse perché io sono come loro...
amo le persone con una forte leadership ..... amo pensare di averla anche io e quindi mi rivedo in loro
amo i vincenti che poi prima o poi sono perdenti ... ma anche questo alla lunga diventa un dettaglio
credo che alla fine i veri eroi siamo noi ...semplici mortali ... noi che ogni giorno combattiamo la ns Eliade ..... che ogni giorno difendiamo la ns Rocca dai problemi del mondo e cerchiamo di proteggere i ns figli dal marcio che ci circonda .... senza pensare che in alcuni casi il marcio è nelle ns case ....
noi non abbiamo più bisogno di miti ....... ma i ns figli si ...... e scusatemi tra quelli attuali ed i miei come diceva mio padre ...... SIMBOLI DI UNA ETA' IN DECADIMENTO ....... ma non si tratta di decadimento ma semplicemente di nuovi miti .......
lo sport è pieno di icone .... lo sport ci insegna a superare i ns limiti ... e a creare convinzioni poi da trasportare nella vita reale.... ci insegna che niente è impossibile .....
ma alla fine diciamocelo ..... i cattivi sono più fighi ...... chi ama Birindelli al posto di Gattuso ?..... chi non vorrebbe essere Ibra ...... a chi interessa che Maradona era un tossico ...... è brutto dirlo ..... ma è la verità ..... come i gladiatori nell'arena assaporiamo le loro sfighe .... i loro drammi ..... AMIAMO vederli solo nella loro veste migliore ....ne godiamo e poi quando diventano UMANI li gettiamo nel dimenticatoio dei ricordi ...... per poi magari dopo un decennio ...... con uno special di Buffa ..... vera icona del racconto ..... ce ne ri innamoriamo ...... dimenticandoci del loro lato umano ..... perché comunque amiamo IL LORO LASTO OSCURO DELLA FORZA..

Peter Schmeichel
In uno speciale di Skysport dedicato alla carriera di Peter Schmeichel, il giornalista danese Niels Rasmussen pronuncia una frase emblematica: «Peter ha un'enorme quantità di fiducia in se stesso». Subito dopo, aggiunge che «Peter non ha mai paura». Entrambe le quotes potrebbero essere lo slogan della carriera e della vita del portiere danese, nato da padre polacco e madre danese nel kommune di Gladsaxe, a 13 km da Copenaghen. Del resto, uno che viene definito dal Telegraph come «un portiere dall'enorme presenza fisica, che ha disinnescato ogni cross con il disprezzo che King Kong mostra per i biplani», non può avere paura di nulla. E deve essere per forza estremamente sicuro di sé, dato che, prima di diventare calciatore professionista, ha passato la giovinezza tra un impiego in una fabbrica tessile e un periodo come addetto alle pulizie in una casa di riposo per anziani. Negli storici minuti di recupero di Manchester United-Bayern, la finale del 1999, Schmeichel sale sul calcio d'angolo che poi porterà al pareggio di Sheringham. Ferguson, alla vista del suo portiere che si avvia verso l'area avversaria, si rivolge all'assistente McClaren senza pensare all'autocensura: «Can you fucking believe him?». Classico esempio di memoria corta e di scarsa preveggenza: la palla calciata da Beckham piove proprio nella zona di Schmeichel, che salta in mezzo a tre difensori del Bayern ma forse non la tocca. Rilancio sporco in avanti, tiro al volo di Giggs e tocco di Sheringham a fare una storia. Un minuto e mezzo dopo, Schmeichel festeggia con una capriola il gol decisivo di Ole Gunnar Solskjær.

kyraly
Grazie kyraly mi hai insegnato che non è l'età che ferma la passione per la cosa che ami di più al mondo !! #natipervolare #1 Lele Barellik
Per molti è solo un portiere in pigiama per me un simbolo di un tipo di gk che non ci sarà più. ... poco esplosivo .... Forse non reattivo. ...stile arcaico. .... Ma come capita spesso. .... Il vecchietto è il miglior portiere del torneo...cuore presenza esperienza fiducia. .... Le migliori doti #gk #1
Volevo sottolineare al mio coetaneo per tutti "nonno Kiraly" FAMOSO per il suo pigiamo grigio e portierone Magiaro appena qualificatosi per gli europei...... che ea tuta ea doperavo prima de iu....
Oggi sarebbe in panca in terza categoria ...... ed invece resterà un mio eroe ...di un epoca passata dove un portiere non deve essere alto 2 metri e avere i piedi di Pirlo .... Ma solo un portiere ...... #paratuttononimportacome


Giulio cesare
La parola #conduce l'esempio #trascina
L'uomo guerriero in tempo di pace combatte sé stesso.

Sorrentino
Il figlio maschio che tutti
i calciatori sognano?
"Ad un figlio calciatore
direi solo di stare lontano
dalla porta. O meglio, lontano dalla sua e vicino a quella avversaria".

Harald Schumacher
"La cosa principale è spaventare l'attaccante avversario, intimidirlo. Lui deve pensare che sono un drago volante, agile come un diavolo ed i sedici metri dell'area di rigore mi appartengono. La porta è un tempio sacro che devo proteggere ad ogni costo".
"Battiston ha perso due denti? Bene, vorrà dire che gli regalerò una dentiera d'oro". I
Jean-Marie PfaffUn burattino vivente. Una marionetta dal cuore pulsante. Un giocattolo animato. Dolce e sensibile. Un pazzo artificiale, avrebbe sentenziato Baudelaire. Combinazione di innocenza e saggezza nella cui mimica è racchiusa la grande passione per lo show. Una vita da clown. Una vita da spirito sognante che aspira alla corona da re. Da funambolo dell'anima. Da saltimbanco sempre in equilibrio coi tempi. Con le emozioni e il sorriso. Una vita da Jean Marie Pfaff. Un clown prestato al calcio. Oppure no. Un calciatore che ha scambiato l'area di rigore per la pista di un tendone da circo.
Negli Anni Ottanta è stato il miglior portiere al mondo. Ma non si è mai preso sul serio. Sdrammatizzando un calcio sempre più straziato dagli interessi economici e ossessionato dagli equilibri politici. Forse perché lui, essendo nato per davvero in una famiglia di circensi, concepiva la vita come un grande e colorato spettacolo. Il calcio come un carrozzone itinerante. Dove chi paga il biglietto ha il sacrosanto diritto di divertirsi. Di sorridere. Di spellarsi le mani dagli applausi.
Un istrione che si riparava sotto l'ombrello dei fotografi durante le partite di campionato. Abbandonando la rete agli umori capricciosi della fortuna e del destino. Che sistemava l'inseparabile orsetto di peluche nella sua porta. Ispirando Rowan Atkinson, il papa di Mister Bean. Che giocava con un cappellino con le mani e un gancetto per azionarle e farle applaudire dopo una parata prodigiosa. Che indossava un paio di guanti enormi per regalare un sorriso ai tifosi più giovani. Che parava rigori decisivi e andava a realizzare quelli della vittoria. Che abbandonava il ritiro della Nazionale a bordo di un'ambulanza camuffato da infermiere. E che per quella bravata fu cacciato dal c.t. Guy Thys dai Mondiali iberici. O che approfittava della pausa invernale del campionato di calcio per iscriversi alla Parig-iDakar. Disegnando traiettorie sulla sabbia del Sahara a bordo di un camion.

Tacconi
Le donne e il calcio:
"Nessuno come me...ne avevo una ogni stadio. A Boniperti gli dissi o Zoff
o me"
" "Tacconi Playboy": "Posso
solo dire che ero come i marinai: una donna in ogni porto. Meglio, una per ogni
stadio! Dove giocavo con la squadra avevo appuntamento al termine della
partita, anche se, lo ammetto, qualche volta ho infranto le regole incontrando
qualche ragazza prima di scendere in campo... ma Boniperti non se n'è mai
accorto. Altrimenti mi avrebbe multato!" "

Cruif
#ilgenio ha sempre una lampada che lo difende ma spesso lo nasconde

moamed ali
The Rumble in The Jungle.... Se il tuo peggior avversario è il più forte al mondo è contemporaneamente Il tuo più grande tifoso ... sei semplicemente leggenda ... il mio antipatico strafottente campione preferito ... da sempre copio le tue movenze in riscaldamento. Ma oltre a quello non potevo fare.... Essendo stato no un campione ma IL CAMPIONE .... - a Kinshasa.

Ibra
Stiamo cercando un appartamento. Se non dovessimo trovare niente, probabilmente comprerò l'albergo.
Non ti ho fatto male di proposito e lo sai bene. Se mi accusi di nuovo ti spezzo le gambe e allora sì che l'avrò fatto apposta.
Ibrahimovic sul gol di Cristiano Ronaldo: "Provi a farlo da 40 metri"
Prima sono andato a sinistra e lui ha fatto lo stesso. Poi sono andato a destra e anche lui. Poi sono andato di nuovo a sinistra e lui è andato a comprarsi un hot dog

The Best
"Fra qualche tempo vi dimenticherete di tutte le parti di cui è meglio dimenticarvi. Resterà soltanto il football. E se anche uno soltanto di quelli che mi hanno visto giocare penserà che io sia stato il migliore di sempre, allora non avrò vissuto invano".
"Ho sempre voluto essere il migliore. In campo il più forte, al bar quello che beveva di più..."

stam
"Nel 97 cercavo un difensore che potesse dare tranquillità al reparto. Mi parlarono di uno che giocava in Olanda nel Psv che poteva fare al caso nostro. Il giocatore in questione era Jaap Stam. Vidi alcuni video e rimasi subito impressionato da sua fisicità, e nel 1998 lo portammo a Manchester. Il giorno della firma del contratto, lo aspettavo nel mio ufficio... entrò praticamente senza bussare, mi disse buongiorno e si sedette al tavolo con il suo procuratore. Rimasi colpito da quella scena, perché di solito i giocatori quando entravano nel mio studio erano intimoriti. Cominciai a parlare del contratto, ma il suo viso era assente, non mi ascoltava. Dopo un po' mi alzai per fargli vedere il museo dello United, ma lui rimase seduto e disse: "Scusi Mister, ma a me di tutto questo non frega niente. Mi faccia firmare il contratto perché voglio cominciare a vincere". Rimasi sbalordito!!! Mai nessuno si era rivolto a me in questo modo. Mi piaceva... era un tipo deciso, che sapeva quello che voleva. Gli feci firmare il contratto, ci facemmo le foto di rito, e prima di andare via disse:" Non si preoccupi... se quest'anno qualcuno riesce a superare Roy Keane, a centrocampo, poi dovrà vedersela con me. Stia tranquillo". Immediatamente pensai che avevo preso uno disposto a fare la guerra per me. Avevo preso uno da Manchester United". Alex Ferguson

Montero
"Una mattina alle quattro, all'aeroporto di Caselle. Tornavamo da Atene, avevamo appena fatto una figuraccia in Champions League contro il Panathinaikos ed abbiamo trovato ad aspettarci un gruppetto di ragazzi che non ci volevano esattamente rendere omaggio. Al passaggio di Zidane l'hanno spintonato ed è stata la loro condanna. Non a morte, ma quasi. Montero ha visto la scena da lontano, si è tolto gli occhiali con un'eleganza che pensavo non gli appartenesse e li ha messi in una custodia. Bel gesto, ma pessimo segnale, perché nel giro di pochi secondi si è messo a correre verso quei disgraziati e li ha riempiti di botte. Aiutato da Daniel Fonseca, un altro che non si faceva certo pregare [...]. Paolo adorava Zizou, io adoravo anche Paolo, puro di cuore e di spirito. Un galeotto mancato, ma con un suo codice d'onore. "Riferimento: https://le-citazioni.it/autori/paolo-montero/

Lev Yashin
"Se non sei tormentato dopo aver fatto un errore, non sei un grande portiere. In quel momento, non importa quello che hai fatto in passato, perché sembra non avere futuro."
In quattro anni vince tre campionati, ma è dal 1956 che diventa una celebrità: ai giochi olimpici di Melbourne l'Unione Sovietica vince l'oro contro la "non allineata" Jugoslavia, vendicandosi dello smacco di quattro anni prima. E tutti si accorgono di quel portiere così particolare: oltre ad essere il primo ad usare i guanti - probabilmente un retaggio dell'hockey - è dannatamente bravo. E la sua divisa completamente nera - marchio distintivo della carriera - sembra quasi spaventare gli attaccanti avversari.
Nel 1958 i Mondiali in Svezia sono i primi ad essere trasmessi in tutto il mondo grazie al satellite Sputnik II: in tutta Europa la gente si accalca nei bar per vedere le partite, e i calciatori diventano eroi globali. Non fa eccezione Yashin, che grazie alle sue parate e all'abbigliamento Total black si guadagna il soprannome di Ragno Nero
Bobby Charlton dirà: "Solo il portiere Yashin sa giocare come un difensore attivo ",
Per scacciare la tensione, Yashin ha alcune scaramanzie molto particolari: prima di ogni partita si concede sempre un bicchiere divodka ("per tonificare i muscoli") e una sigaretta ("per rilassare i nervi"); gioca con un cappello in testa ed uno appoggiato dietro la porta. Secondo Galeano, è proprio la vodka a giocargli un brutto scherzo nella partita di Cile '62 contro la Colombia, dove subisce quattro reti. Yashin diventa così il capro espiatorio dei sovietici, eliminati ai quarti dai padroni di casa:
"Diventai l'unico a cui dare la colpa. C'era un solo giornalista sovietico accreditato. La verità era lui. Tornai a casa e scoprii che non mi amavano più".

"L'ultimo dipinto del Re"
"Io non sono un uomo, io sono Eric Cantona". Un genio sregolato. Una personalità ribelle, eccentrica e non addomesticabile. In un mondo come quello del calcio, dove esporsi è forse la cosa più scomoda Eric ha rappresentato la spontaneità di colui che non ha mai avuto niente da nascondere. Agli altri, ma soprattutto a sé stesso.
Coi suoi sbagli e i suoi eccessi. Prendere o lasciare. Un colletto alzato che mostrava superiorità ed arroganza e nascondeva la sensibilità di chi dipingeva quadri e scriveva poesie per la moglie.
Ma King Eric era soprattutto un talento baciato da Dio. In 5 anni allo United ha trascinato i Red Devils a vincere 4 campionati, solamente perchè l'altro anno coincise con la sua squalifica di 8 mesi per aver colpito con una mossa di Kung Fu un hooligans che a bordo campo aveva ecceduto con gli insulti.
Tornò forte come prima, ma non era più lui: una notte di dicembre di 22 anni fa dipinse quest'ultima opera d'arte, ma al posto che correre a perdifiato dai suoi amati tifosi si fermò a guardarli. Pieno di sé, forse sazio. A fine anno, dopo aver regalato l'ennesimo titolo ai suoi, appese gli scarpini al chiodo neanche trentunenne.
"Il calcio è un'arte minore, io sono interessato alle arti maggiori. Voglio vivere la follia creativa dell'artista. Sono attratto dalla sofferenza, il grande artista è sempre incompreso".
Buon viaggio e buona fortuna Eric. Per quello che hai regalato a questa meravigliosa arte minore noi non smetteremo mai di ringraziarti.
"Nel 97 cercavo un difensore che potesse dare tranquillità al reparto. Mi parlarono di uno che giocava in Olanda nel Psv che poteva fare al caso nostro. Il giocatore in questione era Jaap Stam. Vidi alcuni video e rimasi subito impressionato da sua fisicità, e nel 1998 lo portammo a Manchester. Il giorno della firma del contratto, lo aspettavo nel mio ufficio... entrò praticamente senza bussare, mi disse buongiorno e si sedette al tavolo con il suo procuratore. Rimasi colpito da quella scena, perché di solito i giocatori quando entravano nel mio studio erano intimoriti. Cominciai a parlare del contratto, ma il suo viso era assente, non mi ascoltava. Dopo un po' mi alzai per fargli vedere il museo dello United, ma lui rimase seduto e disse: "Scusi Mister, ma a me di tutto questo non frega niente. Mi faccia firmare il contratto perché voglio cominciare a vincere". Rimasi sbalordito!!! Mai nessuno si era rivolto a me in questo modo. Mi piaceva... era un tipo deciso, che sapeva quello che voleva. Gli feci firmare il contratto, ci facemmo le foto di rito, e prima di andare via disse: " Non si preoccupi... se quest'anno qualcuno riesce a superare Roy Keane, a centrocampo, poi dovrà vedersela con me. Stia tranquillo". Immediatamente pensai che avevo preso uno disposto a fare la guerra per me. Avevo preso uno da Manchester United". cit Alex Ferguson
duri i banki e .........

Ti stavo aspettando Obi-Wan, ci rincontriamo finalmente, ora il cerchio è completo, quando ti ho lasciato non ero che un discepolo, ora sono io il maestro.
Solo un maestro del male, Darth.