Lele Barellik
Ciao, Ho sempre avuto la necessità di esprimere idee opinioni spesso in maniera logorroica me ne rendo conto ... da giovane avrei voluto tenere un diario ma a causa del mio 4 sistematico in italiano dalle elementari alle superiori non mi sembrava il caso .... Questo insieme di appunti pieno di errori di grammatica e spesso con frasi in dialetto è semplicemente un percorso di sensazioni notturne o mattutine di come la mia duplice personalità affronta lo sport o la vita, il mio vero spirito, il mio vero modo di pensare alla vita con il calcio .... Niente maschere a mia difesa ma solo un paio di guanti un mister dei compagni un arbitro e degli avversari... non potevo che scegliere di essere un portiere, abbandonato il mio vero sport la pallacanestro .... Dove ero troppo scarso .... Da subito mi ero reso conto che non potevo essere come gli altri portieri, non avevo tecnica, dimestichezza con il campo essendo io abituato a giocare per strada o nei patronati (per molti di Voi oratori) con quel cemento che ti levava strati dicarne ad ogni tuffo. Quindi dovevo solo che essere me stesso .... Atipico.... Poco tecnico ma senza paura e con una propensione a gestire i miei errori e le giornate no dei compagni con una certa facilità e autorità .... Vi auguri una buona lettura e spero che possiate entrare
"IN UNA MENTE DI UN PORTIERE SENZA MENTE"
Perché pensare da gk e vivere da ragioniere non è mai stato facile ....

Tutto iniziò in
Un pomeriggio disettembre del 1984 mi ritrovo a San Giorgio per provare con gli esordienti
dell'Alvisiana, costretto dall'amico Gigi Messina, il Messia calcistico di noi
bambini re del campo Gesuiti ..." prova che sei bravo" .... "Gigi gioco a basket
!!! e non conosco le tecniche, posso giocare solo in patronato" fu la mia
risposta. Parto come terzo portiere non conosco la presa, non so uscire ma mi
trovo un gran bene tra i pali e i mie compagni .... Ci provo. Finiamo primi
uccidendo da subito il campionato isolare, un anno trionfale poi arriva la
finale provinciale contro il Mestre. Finalmente arriva il mio primo grande
esame... loro già con mentalità professionistica scelti tra mille tutti alti e
completi tecnicamente, noi l'Alvisiana senza un campo regolare....Sta per partire
la finale e in tribuna dei signori seduti vicino ai miei familiari dicono:" gran
bella squadra l'Alvisiana a parte il portiere che è scarso.", finiamo
ai calci di rigore ad oltranza, perdiamo anche se ne paro 4...... ma la più grande
soddisfazione è stata la risposta di mia sorella a fine partita a quei signori:
"il portiere scarso è mio fratello, buona serata".
per poi passare da più grandicello al mondo over .. quello fatto di autofinanziamento o grazie alla passione di poki "presidenti" o amici sponsor
Noi giocatori amatoriali viviamo una
vita parallela a quella reale. Come i super eroi ... usciamo
dal lavoro .... Andiamo al campo a volte con battaglie epiche. ...I ns super poteri o
quelli che crediamo tali sono conosciuti dai ns compagni e dagli storici rivali...dopo
le grandi vittorie o le peggior sconfitte...si torna a casa ... alla normalità. ...alla
vita reale. Ma nessuno può toglierci il sorriso. Anche perché le ns gesta si tramandano di chat
in chat...da un Whatsapp ad un altro....